ALLERGICO ALLE GRAMINACEE? OCCHIO A PESCA, KIWI E POMODORO – Guida alle allergie crociate a cura della Dott.ssa Daniela Alvarano
Le allergie sono scatenate dagli allergeni, sostanze di natura proteica, che possono entrare in contatto con l’organismo per via inalatoria o in seguito a ingestione di cibo e indurre una reazione mediata da anticorpi di tipo IgE. In alcuni soggetti si possono verificare delle reazioni crociate (cross-reattività) che insorgono quando le IgE, originariamente dirette verso un allergene respiratorio o da contatto, riconoscono una struttura simile in un allergene alimentare innescando una risposta immunitaria con una sintomatologia molto varia – comprendente sindrome orale allergica, sintomi dermatologici, gastrointestinali, respiratori e shock anafilattico – frutto del grado di sensibilizzazione che varia da individuo a individuo.
Esistono diverse sindromi scatenate da queste reazioni crociate e le principali avvengono a partire dalla sensibilizzazione allergica a pollini, acari e lattice (tabella 1).
Sono molte le sindromi dovute alla reazione crociata tra pollini e alimenti vegetali, ad esempio:
- betulla↔frutta↔verdura
- betulla↔artemisia↔nocciola
- artemisia↔sedano
- graminacee↔frumento↔pomodoro
- ambrosia↔banana↔melone
La sindrome betulla-frutta
La sindrome betulla-frutta è un’allergia dovuta alla cross-reattività tra gli allergeni del polline della betulla (Bet v 1) e altri simili (Bet v 1-like) che si trovano nei pollini delle piante dell’ordine delle Fagales (nocciolo, faggio, quercia, castagno, ontano e carpino) ma anche negli alimenti vegetali di specie più lontane. L’allergia alla betulla provoca sintomi alle vie respiratorie che insorgono stagionalmente e molti soggetti sensibilizzati per via inalatoria possono, in seguito all’ingestione di alcuni alimenti, sviluppare oltre a prurito e lieve gonfiore alle labbra, alla lingua e al palato, anche una flogosi allergica intestinale con sintomatologia o meno, a causa di proteine Bet v 1-like presenti in alcuni vegetali appartenenti alle famiglie delle Rosaceae (mela, pera, pesca, albicocca, ciliegia, fragola), delle Fabaceae (soia, arachide e fagiolo) delle Apiaceae (sedano e carota) e Actinidiaceae (kiwi).
Sensibilizzazione associata alle profiline
Le profiline sono dei panallergeni comuni a vari pollini come Betullacee, graminacee, olivo e parietaria; tra le più comuni reazioni crociate troviamo quella tra graminacee e pomodoro, melone, anguria e agrumi.
Le profiline, allo stesso modo di Bet v 1 omologhi, sono termolabili e sensibili alle proteasi, per questo motivo vengono classificati come allergeni incompleti, capaci di indurre sensibilizzazione per via inalatoria, ma non per digestione.
Sindrome lattice-frutta
L’impiego sempre più diffuso di guanti e oggetti a base di lattice sta provocando la sensibilizzazione allergica a questa sostanza in numerose persone e la comparsa di allergie alimentari. Questa sindrome negli ultimi anni è salita al primo posto per l’incidenza nella popolazione adulta, rappresentando il 14% di tutte le allergie alimentari ed è causata dall’omologia tra le
eveine del lattice e i domini terminali
eveina-like di alcuni vegetali; gli alimenti più frequentemente coinvolti sono la banana (28%), avocado (28%), castagna (24%), kiwi (20%) e in misura minore patata, fico, papaia e pomodoro.
Sindrome polvere – gamberetti
L’allergia alimentare ai crostacei è molto comune e comporta spesso reazioni severe. Questa sindrome è scatenata dalla tropomiosina, proteina coinvolta nella contrazione muscolare in vertebrati e invertebrati e che rappresenta l’allergene maggiormente concentrato nei crostacei, responsabile della cross reattività tra crostacei, molluschi e per via inalatoria con altri invertebrati come gli acari della polvere. Essendo la tropomiosina una proteina stabile al calore, essa può determinare reazione anche dopo l’ingestione di crostacei e molluschi cotti, con una sintomatologia che può prevedere prurito generalizzato, orticaria e angioderma, dispnea e fastidio orale.
Sindrome LTP
Reazione allergica sistemica che si ha in seguito a ingestione delle
proteine non specifiche di trasporto dei lipidi, allergeni presenti in alte concentrazioni nella buccia di diversi tipi di frutti e verdura; un esempio è la reazione, a volte anafilattica, alla buccia della pesca dovuta all’allergene
Pru p 3.
Le LTP sono termicamente stabili e resistenti alla digestione peptica infatti soggetti sensibilizzati all’artemisia presentano reazioni sistemiche in seguito a ingestione di sedano sia crudo che cotto.
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